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domenica 18 gennaio 2015

Curriculum sopra e sotto l’acqua di Paola

Da 0 a 18....NUOTO, CANOTTAGGIO,

CANOA SUL FIUME PO.

Sono nata sulla sponda del fiume più grande d'Italia. Da anni vivo sulla sponda del mare più tranquillo d'Europa e da sempre mi sono trovata o sopra l 'acqua o appena sotto.... Quella volta, quella del periodo del Po, ancora non lo sapevo ma l’acqua e il mare mi sarebbero entrati nel sangue e non ne sarebbero mai piu’ usciti...

Imparai a nuotare da bimba e mi insegnarono con un sistema “alla vecchia”…buttandomi in piscina e poi dicendomi cosa dovevo fare mentre annaspavo. Ma non mi persi d’animo e da lì a qualche anno passai all’agonismo, quattro anni di allenamenti alienanti e giornalieri sino a quando scoprii che ero allergica al cloro delle piscine e mi trovarono svenuta in acqua durante degli scatti sui 25 mt…Avevo 13 anni.
Il canottaggio vissuto nell'agonismo per quattro intensi anni alla Canottieri Baldesio, e’ stato il mio primo amore, vinsi gare nazionali e dei secondi e tre terzi posti ai Campionati Italiani con l’imbarcazione del singolo (detto skiff). Allenamenti duri, ogni giorno dell'anno, sul mio vecchio fiume che ha visto scorrere la mia giovinezza, negli anni in cui le sue spiagge erano ancora bianche e grandi e ci si poteva bagnare con lui. Sono gli anni della mia giovinezza che ricordo con maggior piacere. Mia figlia ha fatto meglio di me e, sull'orma del nonno Renato, ha vinto ben tre titoli italiani.
Poi gli studi hanno richiesto un maggiore impegno e allora lasciai l'agonismo e le uscite sul mio fiume divennero un po’ meno quotidiane, diciamo solo settimanali e stavolta in canoa, in modo da poter "guardare avanti" . Eravamo negli anni 76, 77, 78.....ecc
Chiesi all’allenatore del settore canoa, allora Sig. Rota, che allenava atleti più grandi di me  per i campionati italiani e mondiali (erano i tempi dell’oro di Oreste Perri, Giorgio Sbruzzi, Merli…e altri atleti ed atlete da titoli italiani come Valeria Tanzi...), di insegnarmi a stare correttamente su una canoa e fu così che per giorni e giorni si dedicò interamente a seguirmi con la sua barca a motore tra le anse movimentate e anche turbolente del mio fiume e mi lasciò libera solo quando fu convinto di aver fatto un buon lavoro. Di quel passaggio gliene sarò grata per tutta la mia vita sino ad oggi e potrei tranquillamente ripetere ad altri le  sue parole di insegnamento, tanto mi restarono impresse nella mente.
Sul fiume Po mi ribaltai due volte, con il singolo del canottaggio, di cui una in pieno inverno; di quell’esperienza ho il gelido ricordo, in cui il freddo mi impediva persino di proferire una parola di richiesta d’aiuto…mi recuperarono con una barca a motore, mezza congelata...era la mia prima uscita su un singolo di canottaggio, ma non fu l’ultima!
Salvagenti? Mai visti in tutti quegli anni di agonismo e non, tanto meno per gli indumenti in neoprene; allora si usava una tuta di cotone, un cappello di lana in testa e via, anche in pieno inverno quando le nebbie padane ti inghiottivano al punto che non riuscivi a vedere la riva, nè a vedere i tuoi compagni di allenamento… Fu una grande scuola di vita…

VOGA ALLA VENETA

Bè, poi per anni le uscite sul mio fiume si susseguirono prevalentemente in canoa, alternate di tanto in tanto da uscite in…quella che da noi chiamavano “voga alla veneta”, ossia su barche lunghette vagamente simili a grezze gondole (chiedo scusa ai veneziani !), dove si rema in piedi con quei remi lunghi lunghi! Trovo sia molto affascinante la voga alla veneta.
Fu babbo Bruni ad insegnarmi ma io, andando sempre con lui o con altri gruppi, non imparai mai a uscire da sola, azionando i due remi incrociati...sempre con un solo remo… Ho ancora con me,  due di quei remi, portati qui dopo il mio trasloco, nella speranza di trovare qualcuno che volesse fare qualche uscita con me… speranza andata in fumo. Non sono contemplate donne che sappiano remare in piedi, forse sarà stata fatta un’associazione tutta al maschile, come per fare la pipì….
Provai a propormi qualche anno fa per quella che viene chiamata vogalunga, in un Comune sul mare, facevano una piccola gara con barche a remi con voga alla veneta, per l’appunto, ...ma nessuno mi prese seriamente in considerazione, e pensai che forse non ho l’aspetto di un macho abbastanza muscoloso…. ma io i remi li tengo ancora, non si sa mai.
La vera VOGALONGA veneziana la assaporai il 22 maggio 1994 su un’imbarcazione di canottaggio, un 4 con timoniere e, per chi non sa, ognuno dei 4 vogatori ha un solo remo a testa. Io ero capovoga …con 3 maschiacci grandi e grossi; di fronte a me l’esile timoniere.
Di quella volta ricorderò, per sempre stampata nella mia memoria, la faccia dei tre uomini quando realizzarono che avrebbero avuto una biondina capovoga, ahahah… uno solo fu meno diplomatico degli altri e in modo decisamente sgradevole riuscì ad esternare a voce alta il suo disappunto. Mi sentii davvero offesa e umiliata e fu così che mi infilai i guanti alle mani, quelli senza dita, e una volta preso in mano il remo della barca della Reale Società Canottieri Bucintoro, non lo mollai più se non all’arrivo della Vogalonga, circa 4 ore dopo, senza fermarmi nemmeno per bere (si beveva con una mano mentre l’altra remava)… all'arrivo la pensavano diversamente ahahahah :-)
L'esperienza fu comunque bellissima, i colori delle miriadi di barche sull'acqua ti fanno sentire come in un quadro di Venezia a Venezia e quella imponente festa sull'acqua non si può spiegare, si può solo vivere….
La canoa, che nel frattempo prese il nome di kayak, mi accompagnò in diversi luoghi e in diversi tempi, ...dal fiume Po, allo Stella al Brenta…sino al mare, con ritmi diversi, abbandonandomi e poi riprendendomi ...sino al mio rosso Inuk della cs canoe e poi all'absolute 18...


Quando mi presi nel 2009 il mio Inuk di 5,5 mt. da Cs canoe ero un poco perplessa, era un kayak indubbiamente per esperti e con un pozzetto molto piccolo, così lo provai per decidere se comperarlo o meno e mi parve di salire su un cavallo selvaggio...ma come un cavallo di razza mi ha conquistato.

LA TRE GIORNI SUL FIUME BRENTA

CON MIA FIGLIA DI 7 ANNI, era il 1997

La discesa in canoa di un tratto del fiume Brenta è iniziata dalla Canottieri Padova per poi scorrere davanti alle bellissime e maestose ville venete sino al arrivare al mare, sino alla magica Venezia.
Con me c'era anche mia figlia di sette anni, su un suo kayak singolo che era legato al mio con una cima (a presto le foto..) ed i miei due mitici zii con la loro canoa canadese.
Tre giorni con un unico momento da brivido...un cigno agguerrito che ci ha letteralmente assalito forse per esserci avvicinati troppo ad un suo nido o semplicemente perchè aveva un caratteraccio... In ogni caso non vi auguro di trovarvi in kayak vicino ad un cigno incazzato! Tu hai la pagaia ma ti serve per scappare! Il percorso sarebbe da rifare, (senza l'incontro con il cigno)...

SUL MARE....NEL MARE CON IL WWF

L’esperienza come animatrice per i campi avventura del WWF è durata qualche stagione estiva, un modo per guadagnare qualche soldino mentre la figlia era ancora piccola. Le due settimane in cui ero senza bimba le usavo per lavorare….ma con i campi estivi al mare non mi pesava, anzi, mi sembrava di essere in vacanza. Un anno andai anche a Gaeta, gli altri li trascorsi a Miramare, a Trieste.


Insegnavo sea watching ai ragazzini dell’ età delle medie inferiori. Mi ricordo che la prima volta ero molto preoccupata, l’età dei 12-13 anni dei ragazzini e ragazzine non mi era troppo simpatica e, forse, ne ero un po’ prevenuta. Poi, dopo la prima esperienza, quando arrivava l’ultimo giorno, l’ultima ora e l’ultimo minuto mi trovavo inondata di lacrime, sia mie che loro, e bè, cambiai idea sui ragazzini adolescenti. Eravamo sempre almeno tre animatori con gruppi di una dozzina-quindicina di loro e dovevamo gestirli in campus attrezzati con tende, con cucine da campo, con pulmini per arrivare al mare, dovevamo fare la spesa, i turni pulizie, i turni cucina, la programmazione pasti, la programmazione giochi a terra e al mare. Ecco, a me avevano assegnato il settore mare e li accompagnavo con maschera e boccaglio a testa all’ingiù, per far loro amare tutto ciò che ai più non è dato vedere…con giochi e sagome di pesci per dare all’insegnamento l’allegria del gioco. Ho gelosamente custodito dei loro disegni, in alcuni dei quali ci sono io ritratta con la chioma sciolta, in mezzo ai pesci…Quei ragazzini e ragazzine venivano da città che non si affacciano sul mare, da Milano, da ovunque e chissà che di quelle esperienze ne portino ancora il ricordo nel cuore.

SOCIETA' DOVE PRATICAI CANOA

Canottieri Baldesio di Cremona (dal 1974)
Canottieri Timavo di Monfalcone ( dal 1990)
Club Alpino Italiano, Ass. XXX Ottobre di Trieste (1992)
Ckf di Aquileia (Go)

Gruppo Kayak Liburnia (Ts)
Kayak d'amare (Sicilia)

BREVETTI FEDERAZIONE ITALIANA

A 21 anni presi il brevetto FIN di istruttore di nuoto,
anni dopo quello FIN di assistente bagnante per acque marine,
infine il brevetto FICK di istruttore base canoa e kayak.
Insegnai nuoto a corsi CONI e non, a normodotati e diversamente abili, in Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia.  Lavorai come bagnina in FVG (TS). Istruttore canoa, corsi base, sia a Trieste che in Sicilia e organizzazione eventi kayak.
Esperienze sull'acqua di rilievo (alcune le approfondirò appena trovo le foto):

VACANZE ALLE INCORONATE (2010) con campeggio nautico con Travelinkayak


VACANZE ALLE ISOLE EOLIE (2013) con campeggio nautico,







TRAVELINKAYAK in Liguria, PORTOFINO E CINQUE TERRE (2011),





CON I DELFINI...stavolta senza canoa




VACANZE KAYAKERE in Croazia (2012),
























































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